L’indennità di accompagno o indennità di accompagnamento è una prestazione economica erogata dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) , è stata istituita dal
la Legge 11 febbraio 1980, n. 18 ed è erogata a favore dei soggetti mutilati o invalidi totali ( 100%) per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare autonomamente oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita a prescindere dall’età e dal reddito. È destinata a coloro che non sono in grado di compiere gli atti quotidiani della vita e necessitano dell’assistenza continua di un’altra persona. (INPS QUI)
Chi può beneficiare dell’indennità di accompagno?
L’indennità di accompagnamento è rivolta a diverse categorie di disabilità:
- Invalidi civili al 100%: coloro che sono riconosciuti invalidi civili al 100% e che necessitano dell’assistenza continua di un’altra persona per le normali attività quotidiane possono beneficiare dell’indennità di accompagnamento.
- Ciechi civili assoluti: indipendentemente dall’età e dal reddito, tutti i ciechi civili assoluti hanno diritto all’indennità di accompagnamento.
- Sordomuti: i sordomuti che hanno un grado di minorazione superiore al 95% possono usufruire dell’indennità di accompagnamento.
Come richiedere l’indennità di accompagno?
Per ottenere l’indennità di accompagnamento, è necessario presentare una domanda all’INPS, tramite il proprio medico di base o un Patronato. L’INPS valuterà la domanda e, se ritenuta valida, la trasmetterà alla commissione medica che esaminerà il richiedente per stabilire il grado di invalidità.
Ai fine dell’erogazione della indennità il beneficiario deve dichiarare di non essere ricoverato in istituto con pagamento della retta a carico dello Stato (o di Ente pubblico).
L’INPS eroga l’indennità di accompagnamento al solo titolo della minorazionesvincolandola da limiti reddituali e di età.
La Cassazione ha sottolineato che la difficoltà nel compiere l’attività di tutti giorni non basta.
L’indennità spetta a chi è nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o non in grado di compiere gli atti della vita quotidiana (vestizione, nutrizione, igiene personale, effettuazione di acquisti e compere, preparazione dei cibi, capacità di attendere alle faccende domestiche, lettura, messa in funzione della radio e della televisione) e perciò ha bisogno di un’assistenza continuativa.
Infatti Il requisito sanitario, previsto dall’art. 1 della L. 18/1980, può configurarsi anche con riguardo a bambini in tenera età, atteso che la legge, la quale attribuisce il diritto anche ai minori degli anni 18, non pone un limite minimo di età, e tenuto conto che detti bambini, indipendentemente dal bisogno di assistenza dovuto all’età, possono trovarsi in uno stato tale da comportare la necessità di un’assistenza diversa, per forme e tempi di esplicazione, da quella occorrente ad un bambino sano.
Quanto ammonta l’indennità di accompagno?
L’INPS aggiorna l’importo dell’indennità di accompagnamento ogni anno in base all’indice di rivalutazione delle pensioni.
Ad oggi, l’importo mensile dell’indennità è di circa 520 euro.
Conclusione
L’indennità di accompagnamento è una misura importante per sostenere le persone con gravi disabilità e i loro familiari. Garantisce un supporto economico a coloro che necessitano dell’assistenza continua di un’altra persona per svolgere le normali attività quotidiane.
Domande Frequenti
- Chi ha diritto all’indennità di accompagnamento? Le persone riconosciute invalidi civili al 100%, i ciechi civili assoluti e i sordomuti con un grado di minorazione superiore al 95% hanno diritto all’indennità di accompagnamento.
- Come posso richiedere l’indennità di accompagnamento? Devi presentare una domanda all’INPS, tramite il tuo medico di base o un centro di assistenza fiscale (CAF).
- Qual è l’importo dell’indennità di accompagnamento? L’importo dell’indennità di accompagnamento viene aggiornato ogni anno. Attualmente, l’importo mensile è di circa 520 euro.
- L’indennità di accompagnamento è soggetta al test del reddito? No, l’indennità di accompagnamento non è soggetta a test del reddito. È concessa indipendentemente dal reddito personale o familiare del beneficiario.
- È possibile cumulare l’indennità di accompagnamento con altre prestazioni? Sì, è possibile cumulare l’indennità di accompagnamento con altre prestazioni, come la pensione di invalidità civile, la pensione di inabilità e l’assegno di assistenza. Tuttavia, ci sono alcune limitazioni per il cumulo con l’assegno di cura. Si consiglia di consultare un esperto o l’INPS per informazioni più precise.
Quindi ?
Se sei un invalido civile, un cieco civile assoluto o un sordomuto con un grado di minorazione superiore al 95% e necessiti dell’assistenza continua di un’altra persona, l’indennità di accompagnamento può offrirti il sostegno economico di cui hai bisogno. Non esitare a consultare un professionista o l’INPS per ottenere assistenza nella tua domanda.