Pensione anticipata

La riforma Fornero (Legge 92 del 28 giugno 2012, ) ha moficaito i regqusiti anagrafici e contributivi per poter accedere alla pensione di vecchiaia, ed allo stato attuale può essere richiesta dai lavoratori con 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi, si affiancano diverse modalità di uscita anticipata dal mondo del lavoro.

Tuttavia tale legge non ha modificato la facoltà del lavoratore di poter andare in pensione di vecchia per motivi di invalidità:
L’art. 1, comma 8, del d.lgs. n. 503/1992, ha stabilito << L’elevazione dei limiti di eta’ di cui al comma 1 non si applica agli invalidi in misura non inferiore all’80 per cento >>
secondo l’Inps, l’invalidità per il beneficio in parola deve essere valutata ai sensi della legge 222/1984 (cd. invalidità specifica) e non ai sensi della legge 118/1971.

I lavoratori dipendenti del settore privato in possesso d’invalidità almeno pari all’80%, possono ottenere la pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi.

tale pensione di vecchiaia anticipata per invalidità è un vero e proprio trattamento di vecchiaia.

È necessario che venga riconosciuta una percentuale di invalidità uguale o superiore all’80% e avere raggiunto un’età anagrafica inferiore rispetto a quella necessaria per la pensione di vecchiaia ordinaria, oltre alla percentuale di invalidità e ai 20 anni di contribuzione, (ad eccezione di coloro che rientrano nelle deroghe Amato, ai quali bastano 15 anni di contributi) ovvero 1040 settimane, come lavoratore dipendente (esclusi i dipendenti del pubblico impiego e i lavoratori autonomi), bisogna aver compiuto 61 anni di età per gli uomini e 56 anni per le donne.

Una volta in possesso di questi requisiti, l’Inps differisce il pagamento di 12 mesi rispetto alla data di maturazione dell’età anagrafica.