Pensione di inabilità

Per averne diritto bisogna aver, all’atto della presentazione della domanda, 5 anni di contributi, di cui 3 versati nell’ultimo quinquennio. Per ottenere la pensione di inabilità, inoltre, oltre ad avere patologie che determinano l’impossibilita assoluta e permanente di svolgere qualsiasi attività lavorativa.

Inoltre deve sussistere la cancellazione dagli elenchi di categoria dei lavoratori e/o la cancellazione dagli albi professionali e la rinuncia ai trattamenti a carico dell’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione ed a ogni altro trattamento sostitutivo o integrativo della retribuzione.

Tale pensione può essere sottoposta al procedimento di revisione previsto dall’articolo 9 della legge 222/1984 a seguito di iniziativa dell’Inps. In tale circostanza la prestazione può essere confermata, trasformata in assegno ordinario di invalidità (qualora si accerti una invalidità inferiore al 100% ma superiore ai due terzi) oppure revocata qualora il titolare dimostri il recupero della capacità lavorativa a piu’ di un terzo.

In materia di invalidità pensionabile, la L. n. 222 del 1984 ha adottato, come criterio di riferimento ai fini del conseguimento del diritto all’assegno ordinario di invalidità, non la riduzione della generica capacità lavorativa, alla stregua della L. 30 marzo 1971, n. 118 relativa ai mutilati ed invalidi civili, bensì la riduzione della capacità di lavoro in occupazioni confacenti alle attitudini dell’assicurato; ne consegue la inidoneità del parametro di valutazione dell’invalidità civile a valutare l’invalidità pensionabile neanche come guida di massima, a meno che nell’ambito di questa diversa valutazione non si dia espressa ragione dell’adeguamento del parametro all’oggetto specifico della diversa invalidità da valutare …” a pensione di inabilità è reversibile ai superstiti. Pertanto, in caso di decesso del titolare dell’assegno, i familiari potranno conseguire la pensione di reversibilità.

Per la valutazione dell’incidenza delle patologie sulla diminuzione della capacità di lavoro generica, non si applicano le tabelle previste per la valutazione dell’invalidità civile di cui al DM del 1992. La valutazione è relativa alla misura della diminuzione delle capacità di lavoro confacenti alle attitudini specifiche del richiedente. ( vedasi sentenza n. 9044 del 20 maggio 2020.)

Qualora l’INPS rigetti la domanda di pensione si può depositare entro 3 anni dalla ricezione del diniego ricorso giudiziale.

Il nostro studio offre, tramite i medici legali convenzionati, la valutazione delle patologie con redazione di parere da allegare al ricorso.